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Amore Consapevole e Amore Inconsapevole: Quando Scegli di Conoscere Te Stesso.

  • Immagine del redattore: Valentina Cupani
    Valentina Cupani
  • 3 mar
  • Tempo di lettura: 4 min




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L’amore è come uno specchio. Riflette ciò che siamo, ciò che crediamo di meritare e il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi. Spesso crediamo di amare, ma nella più profonda verità celata al nostro essere, stiamo solo cercando di colmare un vuoto, di fuggire da un senso di solitudine, di trovare nell’altro una risposta che non abbiamo ancora trovato.



Nel mezzo, nascono due stati, o meglio, due realtà di amore: quello inconsapevole e quello consapevole.



L’amore inconsapevole è quello stato nutrito dalla non conoscenza; non abbiamo ancora esplorato i nostri bisogni più profondi, le nostre ferite, i nostri desideri autentici. In questa fase, l’amore non è una scelta, ma una necessità: qualcosa a cui ci aggrappiamo in quanto ci manca un centro stabile interno. È un amore che chiede, che dipende, che si lega alla paura dell’abbandono, della perdita.



L’amore consapevole, al contrario, nasce quando iniziamo ad esplorarci, viaggiando dentro di noi, conoscendoci. Comprendiamo chi siamo, cosa vogliamo e cosa siamo disposti a offrire. Qui, l’altro non è più un riempitivo o una conferma, ma una presenza con cui condividere il proprio cammino. Diventa un incontro, non una catena. Una scelta, non una dipendenza.


Amore Inconsapevole: Quando Amiamo Senza Conoscerci.



L’amore inconsapevole assomiglia a un bisogno, travestito da scelta. È un legame che nasce spesso da un vuoto interiore che cerchiamo di riempire con la presenza dell’altro. Può essere intenso, passionale, totalizzante, ma ha sempre un retrogusto di paura: la paura di restare soli, di non essere abbastanza, di perdere ciò che crediamo ci dia valore.



Riconosciamo alcuni fattori, che caratterizzano questo stato nel rapporto con l'altro:



• Dipendenza emotiva: Il partner diventa la nostra ancora, la fonte principale di sicurezza e felicità. Senza, ci sentiamo persi, incompleti, legati ad un'idea più che ad una realtà.



• Paura della solitudine: La prospettiva di stare soli è intollerabile. Si resta in relazioni che non fanno bene, o nel concetto, per evitare quel senso di vuoto.



• Idealizzazione: Si vede l’altro come perfetto, come la soluzione a tutti i problemi. E quando questa illusione crolla, ci si sente traditi, delusi, abbandonati.



• Bisogno costante di conferme: L’amore diventa un test continuo. Si cerca di creare reazioni, costante ricerca di  rassicurazione, poiché la sopravvivenza dell'autostima dipende dall’altro.



• Controllo e gelosia: La paura di perdere l’altro genera ansia, possessività e il bisogno di tenerlo sotto controllo.



• Cicli di conflitto e riconciliazione: Liti accese, rotture drammatiche, riavvicinamenti appassionati: il rapporto si muove in montagne russe emotive, più che in una connessione stabile e serena.



• Resistenza al cambiamento: Anche quando la relazione è ormai logora o lontana nel tempo, si fatica a lasciarla andare per paura di riconoscere, elaborare e affrontare il dolore, l’ignoto.



In questo stato delle cose, l’altro è visto come una soluzione, non come una persona con la sua autonomia. E quando "amiamo" così, non stiamo veramente amando l’altro per ciò che è, ma per ciò che speriamo che sia. Al tempo stesso, non stiamo amando Noi Stessi.



Amore Consapevole: Quando Amiamo Conoscendoci.



L’amore consapevole è l'altra faccia della medaglia. Non nasce dalla paura, ma dalla libertà. Non è un’ancora di salvezza, ma un viaggio condiviso. È un amore che non ha bisogno di aggrapparsi, perché chi lo vive ha già trovato un proprio equilibrio interiore.



• Ci si sceglie senza bisogno di completarsi. Ogni partner è già un individuo autonomo, e la relazione è un valore aggiunto, non una "stampella" emotiva.



• La fiducia sostituisce il controllo. Non c’è bisogno di gelosia, di manipolazioni o di test. Si ha fiducia nell’altro perché si ha fiducia in sé stessi.



• L’altro è visto per ciò che è. Non viene idealizzato, ma accolto nella sua umanità, anche con i suoi difetti e le sue imperfezioni, purché questi rispettino la nostra dimensione dell'Essere.



• La comunicazione è autentica. Non si gioca a indovinare cosa l’altro voglia o pensi, non si usa il silenzio come punizione o il litigio come forzatura, non si creano drammi per attirare attenzione. Si parla, si ascolta, si comprende.



• L’amore è una spinta alla crescita. Il rapporto non limita, non costringe, non soffoca. È uno spazio dove entrambi possono evolvere, individualmente e insieme.



• Il cambiamento è accettato. Le relazioni si trasformano nel tempo,  invece di opporsi a questa evoluzione, la si accoglie con maturità e consapevolezza.



• Si trova pace nella relazione. Non c’è bisogno di prove continue, di conferme ossessive, di emozioni estreme per sentirsi vivi. L’amore consapevole porta stabilità, non tempesta e confusione.



Come Passare dall’Amore Inconsapevole all’Amore Consapevole?



Questo cambiamento non avviene in un giorno. È un processo, un lavoro interiore, un risveglio graduale che ci porta a vivere l’amore in modo più autentico e sano.



• Impara a conoscerti. Chi sei? Cosa desideri? Di cosa hai bisogno davvero? L’amore consapevole, prima di tutto,  nasce dalla propria conoscenza e chiarezza interiore.



• Coltiva la fiducia in te stesso. Se ci fidiamo di noi, non avremmo bisogno che l’altro colmi le nostre insicurezze.



• Accetta la solitudine. Essere soli non significa essere incompleti o isolati. È nella solitudine che impariamo a conoscerci, a porci domande e scoprire di avere già dentro tutto ciò che cerchiamo. Solo allora possiamo scegliere qualcuno senza bisogno di dipenderne.



• Sviluppa una comunicazione sana. Esprimiamo i nostri bisogni e ciò che sentiamo in modo chiaro, senza aspettare che l’altro indovini o usando strategie per capirlo.



• Lascia andare il controllo. L'altro non è una proprietà. Lasciamo che sia libero di essere sé stesso.



• Abbraccia il cambiamento. Le relazioni evolvono, e l’amore consapevole cresce con esse, senza paura.



L’Amore È Ciò che Scegliamo di Farne.



La società ci ha abituati ad una visione cinematografica e letteraria "romanticizzata", in cui l’amore debba essere drammatico, travagliato, sofferto. Che senza gelosia non sia vero amore. Che senza sacrificio non abbia valore.



Ma questa è solo una narrazione.



L’amore maturato e autentico è qualcosa di più semplice e più profondo: è la libertà di essere sé stessi accanto a qualcuno che fa lo stesso. È il coraggio di lasciare andare chi non è più in armonia con noi. È la capacità di amare senza vincoli, senza paura, senza bisogno di prove continue.



Quando impariamo a conoscerci, smettiamo di cercare nell’altro ciò che solo noi possiamo darci. E allora, e solo allora, possiamo davvero Amare.




Alla prossima riflessione, Alchimisti Creativi.





 
 
 

1 commento


Mauro Cristiano Scarfia
Mauro Cristiano Scarfia
03 mar

Bellissime parole quanto più che attuali in questo momento storico dove spesso si scambia la condivisione con la dipendenza.

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